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Rubinetto benzina e sonda della riserva

La rottura di una delle due vitine che tiene la placchetta frontale del rubinetto benzina causava una perdita di carburante, per cui… al lavoro.

Dopo aver svuotato il serbatoio e scollegato lo spinotto della riserva, svitare il dado che unisce il rubinetto al serbatoio: attenzione che il dado filetta sia sopra (nel bullone cavo unito al serbatoio), sia sotto (con filetto inverso) sul rubinetto vero e proprio. Si può scegliere di svitare in blocco il dado ed il rubinetto, oppure tenendo ferma la parte inferiore con una chiave da 17 si fa ruotare solo il dado (ma potrebbe risultare faticoso dato che le "incrostazioni sigillanti" bloccano il dado soprattutto nella parte filettata sul rubinetto). Se si opta per far girare tutto il rubinetto bisogna far molta attenzione a non strapazzare troppo i fili della sonda riserva (infatti io ho spezzato uno di questi, quello che proviene dall’interno della sonda stessa e che sbuca dal pieno……) Quando il rubinetto è completamente svitato questo cade, fare attenzione alla sonda della riserva, unita al rubinetto, che è lunga una trentina di cm circa e che va sfilata dal foro del serbatoio.

Dopo di che ho svitato la vitina della placchetta che era sopravvissuta alle ire del Kiwi ed ho tolto la placchetta, lasciando scoperto poco meno di 1 mm di mozzicone della vitina spezzata, ho tentato di svitarla facendo una tacchetta con un seghettino a mano, ma il mozzicone si è sflangiato del tutto cotringendomi ad intervenire di trapano. Nonostante l’uso di un trapano a colonna non sono riuscito a forare esattamente in centro al mozzicone di vite, ed il foro è risultato leggermente decentrato, opto quindi per eseguire un foro passante.

Nel frattempo comincio a pensare a come ripristinare il filo della sonda riserva spezzato impunemente durante le fasi di smontaggio. Tento una improbabile saldatura che però non tiene nemmeno il tempo di togliere il rubinetto dalla morsa. Il filo in questione sbuca apparentemente dal pieno, ma così non è, infatti noto che l’area intorno al mozzicone è di un materiale differente, scavo con una forbicina per le unghie nel tentativo di liberare un tratto di filo sufficiente per tentare una saldatura più consistente, ma mi rendo conto che lo strato di materiale è abbastanza sottile 3−4 mm, una volta tolto questa specie di impasto rimane un bel forellino pulito in cui il filo passa e si insinua su per la sonda fino al bulbo che c’è in testa; al che decido di sfilare il filo (per fare una giunta con un pezzo di filo più lungo) da dentro la sonda attraverso uno dei forellini che stanno quasi in cima alla sonda stessa (è necessario però allargare, fino a formare un’asolina oblunga uno di questi forellini al fine di riuscire a sfilare a gomito il filo). Verso il basso infatti esiste già una giunta tra il filo che è saldato all’interno del bulbo ed il tratto che fuoriesce dal rubinetto. Questa giunta è una semplice saldatura ricoperta da una guaina termorestringente, per cui una volta procuratami la guaina procedo a saldare un pezzo di filo*** sufficientemente lungo ed applicare la guaina termorestringente (attenzione che per scaldare la guaina term. Non è sufficiente il phon, io mi son recato con tutto il rubinetto dal meccanico e mi son fatto dare una scaldatina con la pistola a caldo). La guaina comunque non serve ad impedire che la saldatura entri a contatto con la benzina ma solo ad evitare che la saldatura tocchi il tubo della sonda, in questo caso avremmo l’accensione della spia della riserva.

Dopo aver completato la giuntura reinfilo il tutto attraverso l’asolina e faccio riemergere il filo dal buchino inferiore (dove c’era l’impasto). Per sigillare il forellino uso una resina epossidica bicomponente che faccio colare nel forellino attorno al filo che sporge. L’altro filo (quello di massa) lo fisso con un capocorda al bulloncino passante che ha sostituito la vitina spezzata.

Da quanto ho intuito, il funzionamento della sonda dipende dalla impedenza del bulbo che evidentemente è sensibile all’immersione in un liquido (in questo caso alla benzina), in pratica se il bulbo sta all’asciutto i due fili (quello collegato al bulbo e quello esterno collegato a massa sul rubinetto) risultano collegati, in caso di immersione del bulbo invece il contatto si apre e la spia riserva rimane spenta (difatti cortocircuitando i due fili dello spinotto collegato alla spia, questa si accennde). A questo punto sono pronto a rimontare il tutto.

A questo punto se avete deciso di svitare il dado anche dal corpo rubinetto sarete facilitati, in caso contrario, dovendo far girare tutto il rubinetto, oltre a dover far nuovamente attenzione a non strapazzare i due fili, dovrete avere una certa dose di fortuna per imbroccare il punto di inizio filettatura in modo che una volta che il rubinetto sia completamente avvitato, la levetta sia al suo posto verso l’esterno e non all’indentro o di traverso; il consiglio quindi è quello di svitare completamente il dado dal rubinetto (ricordatevi che sul rubinetto filetta al contrario), infilare la sonda nel serbatoio e poi accostare il rubinetto al serbatoio e cominciare ad avvitare il dado, essendo i due filetti inversi uno rispetto all’altro, girando il dado in senso orario (rispetto al bullone cavo fissato al serbatoio), questo si avviterà ad entrambe le parti. Consiglio di applicare uno strato di pastella maggica (io ho usato Motorsil D della Arexons), infatti smontando il rubinetto si va a perdere il famoso strato di schifezza sigillante che è ottimo per far tenuta; ho provato inizialmente ad applicare del teflon sui due filetti, ma evidentemente il teflon non ha un buon rapporto con la benzina e si squaglia….. Per cui trafila benzina :−(

***Filo: attenzione al filo che usate, io credendo di far cosa buona e giusta ho usato un filo a doppia guaina, in pratica sopra al filo normale c’era (perché anche questa evidentemente mal sopporta il contatto con la benzina) uno strato di gommina trasparente. Lo squagliamento di questa gommina ha fatto si che la benzina trafilasse dal foro sigillato con la resina (che a sto punto rimaneva troppo largo per il filo che c’era) generando un effetto fontanella per niente simpatico….. Risolto anche questo problema con l’applicazione della sopracitata pastella maggica.

Rubinetto e sonda al completo
Forellino passante e dado di fissaggio
Il rubinetto visto da sotto
Testa dell’asta, bulbo e forellino
Asolina oblunga
Filo con gommina “bastarda”