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le Riparazioni e i Miglioramentifacile

Il rullo guidacatena superiore

"Quello che non c’è non si rompe" si racconta dicesse Henry Ford ed, in effetti, il rullo, che guida la catena superiormente rispetto al forcellone, su altre moto non si rompe e questo per il semplice fatto che non c’è.

L’Elefant è una delle poche "endurone", e cioè enduro non specialistiche ma votate ad un uso più stradale che esclusivamente fuoristradistico, che ce l’hanno (e forse è l’unica). Probabilmente nelle intenzioni dei progettisti c’era la volontà di dotare le prime Elefant ad iniezione di tutto ciò che poteva renderle adatte e credibili ad un uso più esasperato. Ad ogni modo, qualsiasi fosse l’intenzione progettuale, il rullo c’è ma fatica a restare al suo posto.

I rulli sono due (come si vede nell’esploso dal catalogo ricambi), uno sotto ed uno sopra il forcellone, solidali al telaio, ed il loro compito è quello di evitare che la catena, sbattendo nei salti o nelle buche, vada a danneggiare parti della moto (come, ad esempio, lo scarico) o fuoriesca dalla sua posizione. Il rullo inferiore non dà, generalmente, problemi: è lubrificato dal grasso o olio della catena in caduta e non soffre di grippaggi o surriscaldamenti. Il rullo superiore, invece, non viene lubrificato "naturalmente" e, se la catena vi scorre contro in modo continuativo, rapidamente si riscalda, comincia a fondersi e colare e in poco tempo si rompe e si stacca perdendosi. Questo accade soprattutto quando, nella guida, non si provvede ad adeguare il precarico ai carichi supplementari della moto come borse laterali e bauletto superiore a pieno carico, passeggero, cene particolarmente gustose, ecc. In questo modo la moto si abbassa sul monoammortizzatore e la catena, che pesa alcuni chili, sollecita il rullo costantemente.

Per cui una prima avvertenza è quella di adeguare sempre il precarico al peso che grava sulle sospensioni (il che ha effetti favorevoli anche sulla guida in generale) il che, oltretutto, sulle Elefant ad iniezione, che sono dotate di Ohlins, è particolarmente agevole grazie al manettino idraulico.

Si può comunque modificare il rullo stesso.

Ho provato diverse soluzioni ed altre le ha provate Franco Tabacci, qui esporrò l’ultima da me realizzata e quella che Franco ha in opera oramai da un pò di tempo.

Io ho scelto di mantenere il layout originale migliorato con l’uso di cuscinetti volventi al posto del semplice perno "secco". Prima ho provato ad inserire due cuscinetti a rullini molto piccoli che ruotavano direttamente sul perno in acciaio del rullo: uno l’ho perso per lo sfilamento dell’anello elastico seeger finale di bloccaggio (sostituito dalla filettatura del foro del perno e da una vite), mentre un altro ha "mangiato" il perno che non è, naturalmente, rettificato e non è in grado di reggere la rotazione del cuscinetto a rullini. Allora ho deciso di inserire due cuscinetti a rullini con pista di rotazione interna e con guarnizioni di tenuta per evitare la perdita di grasso lubrificante e l’ingresso di impurità. Ho usato due cuscinetti cod.: NA4901−2RSR che hanno un diametro interno di 12mm, uno esterno di 24mm, una larghezza di 14mm e resistono fino a 12000 giri/min. Come rullo ho usato una ruota da skateboard tornita come si vede nel disegno quotato e nelle foto. Ho realizzato anche un anello di centraggio per i due cuscinetti e, dopo un abbondante ingrassaggio con grasso nautico, ho bloccato il tutto con una vite con rondella antisvitamento applicata all’estremità dell’alberino.

La modifica elaborata da Franco invece prevede un supporto totalmente riprogettato in modo da spostare l’asse di rotazione del rullo rispetto alla catena. Lui ha realizzato una sorta di supporto ad "L" con la fabbricazione di una bielletta in acciaio, rifinita ed arrotondata, con due fori filettati passanti. In uno dei fori fa presa la vite di fissaggio al telaio mentre nell’altro viene bloccata la vite che fa da perno al rullo dotato di due cuscinetti a sfere da skateboard. In questo modo l’asse di rotazione viene portato in una posizione più alta ed arretrata in modo da rendere meno pesante e frequente l’appoggio della catena sul rullo.

All’atto del montaggio sulla moto fare attenzione a lasciare almeno 5mm tra il rullo e il tubo di scarico.

In entrambe le soluzioni proposte lo scopo finale è quello di evitare il surriscaldamento della plastica del rullo, causa primaria della sua distruzione.

Esploso del telaio
Il disegno quotato in scala 1:1
I particolari del rullo modificato
Il rullo non ancora tornito con il perno montato
Il rullo non ancora tornito con il perno montato
Particolare dei cuscinetti
I particolari del rullo modificato
I particolari del rullo modificato
I particolari del rullo modificato
Il rullo non ancora tornito
I particolari con il rullo tornito
Particolare del rullo tornito
L´inserimento dei cuscinetti
Il rullo montato
Il rullo nella sua sede
Il rullo nella sua sede
Il rullo nella modifica di Franco Tabacci
Il rullo nella sua sede